Posts Tagged ‘vittorio de sica’
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In Nicheldome on 15 novembre 2019 at 17:33
Dov’è la casa del mio amico? – Abbas Kiarostami. (IRAN – 1987 – 83’ col. – Tit. Or. Khane-ye doust kodjast?)
con: Babek Ahmed Poor, Ahmed Ahmed Poor, Khodabakhsh Defaei, Iran Outari.
Dove è la casa del mio amico? è il film che fa conoscere Abbas Kiarostami al grande pubblico, anche quello della critica internazionale. A colpire il pubblico non è solo il tocco della regia, superlativa nella direzione dei piccoli protagonisti (probabilmente due fratelli o due cugini visto il cognome), una regia elegante che sceglie di scendere ad altezza dei protagonisti ma con la giusta distanza/libertà, dando inizio ad una poetica, quella soprattutto del fuoricampo, che segnerà quasi tutta la filmografia del regista iraniano. Leggi il seguito di questo post »
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1950, 1951, 1952, 1953, 1955, 1956, 1958, 1959, Alvise Orfanelli, animazione, Atef Salem, Béla Balàsz, Bimal Roy, Brasile, canada, Carlos Saura, Carlos Serrano De Osma, cecoslovacchia, chanchadas, Cinéma novo, Cinemascope, Commedia, Daniel Mangrané, egitto, fantasy, Gamal Abdel Nasser, Glauber Rocha, gongfupian, Hong Kong, Hussein Fawzi, Imre Nagy, india, Jànos Kàdàr, Jean Renoir, Jirì Trnka, Juan Antonio Bardem, kung fu, Leone d'Oro, Luis Garcia Berlanga, Marco Ferreri, Mondo Cinema, mostra del cinema di venezia, Mrinal Sen, musical, Nelson Pereira dos Santos, neorealismo, Norman McLaren, Patto di Varsavia, Satyajit Ray, Spagna, TerenceMacartney-Filgate, ungheria, Vitor de Lima Barreto, vittorio de sica, Wang Tian-lin, wuxiapian, Zhu Shilin
In Il Tempo Ritrovato on 19 agosto 2019 at 17:09
In Canada nel 1952 il regista Norman McLaren, dopo essersi dedicato per anni alla tecnica della stop motion animation, realizza il film Neighbours.
Intanto il mercato è notevolmente ingrassato della cinematografia americana, anche se la produzione nazionale riesce comunque a specializzarsi in un’altissima scuola di documentari molto simile a quella che negli stessi anni si sta affermando a New York con una nuova corrente di filmmakers. Leggi il seguito di questo post »
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1950, 1952, 1953, 1954, 1957, 1959, Alberto Sordi, Alessandro Blasetti, Anna Magnani, Antonio Pietrangeli, Carlo Rambaldi, cesare zavattini, commedia italiana, comunismo, democrazia cristiana, effetti speciali, Ermanno Olmi, fascismo, Federico Fellini, Fernandel, film giudiziario, francesco rosi, Giacomo Gentilomo, Gino Cervi, Horror, industria cinematografica, Julien Duvivier, legge Merlin, Lizzani, Luchino visconti, Luciano Emmer, Luigi Zampa, Marcel Proust, marcello Mastroianni, mario bava, Mario Monicelli, Mario Scelba, Michelangelo Antonioni, monica vitti, neorealismo, ONU, peplum, Peppo Sacchi, Pietro Francisci, realismo, Riccardo freda, Roberto Rossellini, steno, Suso Cecchi d’Amico, totò, vittorio de sica, Western
In Il Tempo Ritrovato on 29 ottobre 2018 at 20:22
In apertura di decennio esordisce con il lungometraggio il regista Michelangelo Antonioni che dirige Cronaca di un amore (1950), ma la prima parte del decennio è comunque ancora segnata dalla lunga ondata del neorealismo: con le dovute varianti come il dramma fantastico Miracolo a Milano (1950) e il film Umberto D. (1952), entrambi diretti da Vittorio De Sica (con la ormai consolidata partecipazione di Cesare Zavattini e Suso Cecchi D’Amico alla sceneggiatura) sono il miglior esempio di questo decennio, da un lato fantastico e dall’altro estremamente reale. Leggi il seguito di questo post »
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1941, 1945, 1948, 1949, Alberto Lattuada, Aldo Vergano, Alessandro Blasetti, animazione, Anton Gino Domenghini, Benito Mussolini, calligrafici, Carlo Lizzani, cesare zavattini, Cinecittà, cinema dei telefoni bianchi, Cineteca, clara calamai, costituzione italiana, democrazia cristiana, Documentario, fantasy, Giuseppe De Santis, Hollywood, Joseph Goebbels, Luchino visconti, Luigi Comencini, Luigi Zampa, Mario Serandrei, Michelangelo Antonioni, Milano, monarchia, neorealismo, partigiani, Partito Comunista Italiano, repubblica, Repubblica di Salò, resistenza, Roberto Rossellini, Roma, seconda guerra mondiale, Sergio Amidei, Silvana Mangano, superga, Suso Cecchi d’Amico, tecnica del pedinamento, tecnica della distrazione, Torino, Vasco Pratolini, vittorio de sica
In Il Tempo Ritrovato on 15 marzo 2015 at 11:48
Con la sua terza regia, è Vittorio De Sica a interrompere il formalismo del cinema dei telefoni bianchi con la pellicola Teresa Venerdì (1941). Nello stesso anno esce in sala una pellicola fantasy, non apprezzata da Joseph Goebbels al Festival internazionale del cinema di Venezia poiché troppo pacifista, La corona di ferro (1941) di Alessandro Blasetti, considerata il miglior fantasy movie mai realizzato in questo paese [1], uscito in sala proprio mentre l’Italia dichiara guerra a Francia e Inghilterra. Leggi il seguito di questo post »
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