1950, 1952, 1953, 1954, 1957, 1959, Alberto Sordi, Alessandro Blasetti, Anna Magnani, Antonio Pietrangeli, Carlo Rambaldi, cesare zavattini, commedia italiana, comunismo, democrazia cristiana, effetti speciali, Ermanno Olmi, fascismo, Federico Fellini, Fernandel, film giudiziario, francesco rosi, Giacomo Gentilomo, Gino Cervi, Horror, industria cinematografica, Julien Duvivier, legge Merlin, Lizzani, Luchino visconti, Luciano Emmer, Luigi Zampa, Marcel Proust, marcello Mastroianni, mario bava, Mario Monicelli, Mario Scelba, Michelangelo Antonioni, monica vitti, neorealismo, ONU, peplum, Peppo Sacchi, Pietro Francisci, realismo, Riccardo freda, Roberto Rossellini, steno, Suso Cecchi d’Amico, totò, vittorio de sica, Western
In Il Tempo Ritrovato on 29 ottobre 2018 at 20:22
In apertura di decennio esordisce con il lungometraggio il regista Michelangelo Antonioni che dirige Cronaca di un amore (1950), ma la prima parte del decennio è comunque ancora segnata dalla lunga ondata del neorealismo: con le dovute varianti come il dramma fantastico Miracolo a Milano (1950) e il film Umberto D. (1952), entrambi diretti da Vittorio De Sica (con la ormai consolidata partecipazione di Cesare Zavattini e Suso Cecchi D’Amico alla sceneggiatura) sono il miglior esempio di questo decennio, da un lato fantastico e dall’altro estremamente reale. Leggi il seguito di questo post »
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1941, 1945, 1948, 1949, Alberto Lattuada, Aldo Vergano, Alessandro Blasetti, animazione, Anton Gino Domenghini, Benito Mussolini, calligrafici, Carlo Lizzani, cesare zavattini, Cinecittà, cinema dei telefoni bianchi, Cineteca, clara calamai, costituzione italiana, democrazia cristiana, Documentario, fantasy, Giuseppe De Santis, Hollywood, Joseph Goebbels, Luchino visconti, Luigi Comencini, Luigi Zampa, Mario Serandrei, Michelangelo Antonioni, Milano, monarchia, neorealismo, partigiani, Partito Comunista Italiano, repubblica, Repubblica di Salò, resistenza, Roberto Rossellini, Roma, seconda guerra mondiale, Sergio Amidei, Silvana Mangano, superga, Suso Cecchi d’Amico, tecnica del pedinamento, tecnica della distrazione, Torino, Vasco Pratolini, vittorio de sica
In Il Tempo Ritrovato on 15 marzo 2015 at 11:48
Con la sua terza regia, è Vittorio De Sica a interrompere il formalismo del cinema dei telefoni bianchi con la pellicola Teresa Venerdì (1941). Nello stesso anno esce in sala una pellicola fantasy, non apprezzata da Joseph Goebbels al Festival internazionale del cinema di Venezia poiché troppo pacifista, La corona di ferro (1941) di Alessandro Blasetti, considerata il miglior fantasy movie mai realizzato in questo paese [1], uscito in sala proprio mentre l’Italia dichiara guerra a Francia e Inghilterra. Leggi il seguito di questo post »
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