Posts Tagged ‘neorealismo’
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In Il Tempo Ritrovato on 19 agosto 2019 at 17:09
In Canada nel 1952 il regista Norman McLaren, dopo essersi dedicato per anni alla tecnica della stop motion animation, realizza il film Neighbours.
Intanto il mercato è notevolmente ingrassato della cinematografia americana, anche se la produzione nazionale riesce comunque a specializzarsi in un’altissima scuola di documentari molto simile a quella che negli stessi anni si sta affermando a New York con una nuova corrente di filmmakers. Leggi il seguito di questo post »
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In Il Tempo Ritrovato on 29 luglio 2019 at 12:45

Rashomon (1950)
Dopo il disumano disastro causato dalle bombe atomiche sganciate dagli americani su Nagasaki e Hiroshima nel decennio precedente, il destino si mostra più clemente con il paese che ritrova l’abbondanza della coltura del riso e soprattutto la stabilità della moneta sui mercati internazionali. Gli Anni 50 del cinema giapponese si aprono con il capolavoro di Akira Kurosawa Rashomon (1950), vincitore del Leone d’oro alla Mostra Internazionale del cinema di Venezia, e con la prima pellicola a colori di questo paese, Karumen kokyo ni kaeru (1951) di Keisuke Kinoshita. Leggi il seguito di questo post »
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In Il Tempo Ritrovato on 29 ottobre 2018 at 20:22
In apertura di decennio esordisce con il lungometraggio il regista Michelangelo Antonioni che dirige Cronaca di un amore (1950), ma la prima parte del decennio è comunque ancora segnata dalla lunga ondata del neorealismo: con le dovute varianti come il dramma fantastico Miracolo a Milano (1950) e il film Umberto D. (1952), entrambi diretti da Vittorio De Sica (con la ormai consolidata partecipazione di Cesare Zavattini e Suso Cecchi D’Amico alla sceneggiatura) sono il miglior esempio di questo decennio, da un lato fantastico e dall’altro estremamente reale. Leggi il seguito di questo post »
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In Il Tempo Ritrovato on 1 luglio 2018 at 12:45

Female Robin Hood (1947) di Ren Pengnian
Ad Hong Kong melodrammi e commedie arricchiscono il panorama cinematografico nazionale. Un melodramma politico di rilievo è Villaggio natale tra le nuvole bianche (1940) di Situ Huimin. Alla fine del decennio l’industria raggiunge alti livelli di produzione cinematografica e nelle sale spopola il genere cappa e spada (wuxiapian in lingua mandarina), basato sull’unione delle arti marziali e le leggende più classiche asiatiche. Female Robin Hood (1947) di Ren Pengnian, regista cinese trasferitosi in questo paese, è uno dei primi esempi di questo genere, anche se l’ispirazione è decisamente internazionale. Life and death (1949) di Zhu Shilin, regista di Shangai anch’esso trasferitosi a Hong Kong, impiega effetti di sovrimpressioni mai utilizzati nel cinema orientale fino a questo momento. Il regista Zhu Shilin è anche uno degli autori principali del melo sociale realizzato ad Hong Kong.
In Spagna il paese nel 1942 si dichiara neutrale nel conflitto della Seconda Guerra Mondiale ed apre ufficialmente le porte al cinema americano. Nel dopoguerra, compresa l’importanza del cinema soprattutto come immagine che un paese dà di sé all’estero, l’uso della censura e la creazione della Scuola nazionale di cinema danno vita a diverse co-produzioni con paesi alleati quali l’Italia ed il Portogallo, ma solo a fini commerciali e per prodotti di facile consumo e non troppo impegnati politicamente. Leggi il seguito di questo post »
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