Se non ci fosse stato questo studio sulla scenografia (e le ombre) probabilmente il film di Robert Wiene non sarebbe mai entrato nella storia del cinema. Non è però l’unico o il primo esempio di quello che, proprio grazie a questo particolare approccio visivo, ha preso il nome di espressionismo, uno stile che supporta la narrativa del racconto attraverso l’uso di forti ombre e una percezione distorta degli ambienti.
È notte e suunastrada scurae abbandonata si stanno correndodelle gare illegali d’automobili, finché non sisentono in lontananza le sirene della polizia e tuttisono costretti ad interrompere lo spettacolo, montare sui propri mezzi e scappare. Titoli di testa. Leggi il seguito di questo post »
In Egitto molti registi fanno esordio dietro la macchina da presa proprio in questo decennio. Intanto il film Papà si sposa (1950) di Hussein Fawzi è il primo film interamente a colori di questa cinematografia.
Nel 1952 esordisce dietro la macchina da presa un regista che segnerà la sua carriera carica di suspence, Leggi il seguito di questo post »
In Polonia dopo la morte di IosifStalinin URSS, cui segue un periodo di disgelo in quasi tutti i paesi satelliti del blocco dell’Est, esordisce con il film Generazione (1955) un regista presto simbolo del realismo politico polacco: Andrzej Witold Wajda che dirige poi anche importanti film come I dannati di Varsavia (1957) e Cenere e diamanti (1958). È in questo decennio che s’intensifica la qualità produttiva del gruppo cinematografico di Kadr, diretto da Jerzy Kavalerovicz, e dal quale esce il regista Roman Polanski. È il cinema polacco di questo decennio soprattutto (e che prosegue anche in quello seguente) ad influenzare maggiormente tutto il cinema e la narrazione cinematografica dell’Est. Leggi il seguito di questo post »
RT @PremiosGoya: 🟠 Últimas entradas para las sesiones Mejor Cortometraje de Animación y Documental en Sevilla @mk2Cinesur Consíguelas grati… 3 days ago