Se non ci fosse stato questo studio sulla scenografia (e le ombre) probabilmente il film di Robert Wiene non sarebbe mai entrato nella storia del cinema. Non è però l’unico o il primo esempio di quello che, proprio grazie a questo particolare approccio visivo, ha preso il nome di espressionismo, uno stile che supporta la narrativa del racconto attraverso l’uso di forti ombre e una percezione distorta degli ambienti.
Primo adattamento cinematografico di una popolare serie televisiva scritta da Nigel Kneale e andata in onda sul canale della BBC un paio d’anni prima dell’uscita in sala, L’astronave atomica del Dottor Quatermass è tanto un film semplice e all’apparenza innocuo, quanto ricco invece di spunti di interesse tecnico e messaggi occulti. Leggi il seguito di questo post »
Nel marasma di film horror che (alla conta dei numeri) sostengono la maggior parte delle multisale italiane (e mondiali) è davvero difficile trovare qualcosa che sia degno di essere visto con un briciolo di attenzione. Tra zombie e vampiri (questi ultimi in netta ripresa sui primi) e gli immancabili slasher (fenomeno in realtà un po’ in calo) ecco finalmente un libro. Leggi il seguito di questo post »
E’ il decennio del declino, se non produttivo, sicuramente artistico e tecnico. A contribuire a questa crisi è il fallimentare esperimento di centralizzare la produzione cinematografica in un unico trust come l’UCI, che soffoca invece il sistema cinematografico fino a questo momento caratterizzato al contrario da un vivace e dinamico policentrismo artistico e produttivo, Leggi il seguito di questo post »