Living Cinema

Unidentified (2020) di Bogdan George Apetri

In Nicheldome on 16 marzo 2021 at 12:20

Il poliziotto Florin è ossessionato da un caso di piromania che ha visto un albergo prendere fuoco e due persone morire, due donne rimaste carbonizzate. Il caso non è suo ma di un collega al momento fuori servizio, e lui si impunta che deve comunque risolverlo: è convinto che l’incendio sia doloso e che il colpevole sia Banel un ragazzo di etnia rom che vi lavorava come custode notturno, e che come secondo lavoro si adoperava presso una pompa di benzina.

Il poliziotto inizia la sua indagine creando un rapporto con il sospetto, con l’obiettivo di farlo cedere e confessare, ma Banel continua a dichiararsi innocente. Lo stesso capo della polizia intima a Florin di abbandonare il caso, ma il poliziotto, oberato anche dai debiti, prosegue in questa indagine ossessiva seminando indizi, fino all’aggressione personale, che possano far incolpare Banel. Eppure le intenzioni del poliziotto Florin, sono davvero altre.

Visto in concorso al 30° Noir in Festival il rumeno Unidentified di Bogdan George Apetri è davvero un bel film, con una sceneggiatura precisa come un killer e che il regista mette in scena con uno stile secco e realistico, nonostante la complicata organizzazione degli eventi. Un thriller sostenuto da un ritmo ossessivo, attraverso un percorso offuscato dagli atteggiamenti incoerenti di un poliziotto poco decifrabile, che smuove nello spettatore, per tutto il racconto, la voglia di interpretare subito una vicenda che ha bisogno invece dell’ultimo tassello perché si possa avere un quadro completo di quello che il poliziotto Florin ha in mente. Questo atteggiamento ambiguo, la necessità di incolpare Banel pur avendo riconosciuto la sua innocenza, è il vero punto forte del racconto: Perché Florin lo sta facendo? Perché vuole risolvere assolutamente un caso di piromania che non lo vede nemmeno coinvolto personalmente? Perché vuole arrestare a tutti i costi un povero disperato? Florin ha bisogno di soldi? Ha bisogno di fare carriera?

Non c’è fretta di arrivare alla conclusione, ci fa capire Apetri, sfruttando al massimo una sceneggiatura dal twist finale importante, non priva di elementi che l’anno preceduto e che, riconosciuti dallo spettatore solo alla fine, danno anche un certo sollievo di fronte a scelte prima in comprensibili, come le fotocopie dei cadaveri bruciati sulle quali la macchina da presa si sofferma mentre Florin le sta stampando. Un dettaglio macabro, l’unico del film, che all’inizio pensi non abbia senso, e che invece è l’immagine più chiara, almeno nella mente di Florin, di tutta questa triste vicenda d’un uomo che non ha saputo accettare i banali eventi della vita.

Quando scrivo che il regista non ha fretta, non mi riferisco solo alla durata del film (superiore alle due ore) ma al tempo necessario da passare con Florin per capire quanto sia disperato, e comprenderne questo suo atteggiamento ossessivo, paranoico, e soprattutto solitario.

Casting molto azzeccato, Florin ha il corpo lungo e snello di Bogdan Farcas, mentre il giovane Banel ha il volto triste di un bravissimo Dragos Dumitru, la cui lacrima che scivola sul viso durante il primo interrogatorio è un colpo al cuore. Poche inquadrature essenziali, tagli lunghissimi, Unidentified è un film che entra molto bene nel cinema di genere con un approccio d’autore e senza rincorrere modelli di regia da Blockbuster.

Cercando di evitare di fare spoiler, c’è in realtà un doppio twist nel film, l’unico forse eccesso, ma se l’obiettivo fosse di evocare un messaggio come quello di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970) di Elio Petri, lo apprezzerei.

buona visione.

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