
Se non ci fosse stato questo studio sulla scenografia (e le ombre) probabilmente il film di Robert Wiene non sarebbe mai entrato nella storia del cinema. Non è però l’unico o il primo esempio di quello che, proprio grazie a questo particolare approccio visivo, ha preso il nome di espressionismo, uno stile che supporta la narrativa del racconto attraverso l’uso di forti ombre e una percezione distorta degli ambienti.
Non è il primo, non è l’unico, ma è sicuramente il film che meglio di tutti mostra l’effetto di questa corrente artistica. Ecco dunque alcune tavole di preparazione del film di Wiene, tutte disegnate dallo scenografo Hermann Warm, non proprio l’ultimo nome in quanto a scenografia, dato che ha lavorato fino al 1955, collaborando anche con autori come Carl Theodor Dreyer per il quale realizzò le scenografie di altri due gioielli della storia del cinema come Vampyr (1932) e soprattutto La passione di Giovanna d’Arco (1928).
buona visione.
[…] Il gabinetto del dottor Caligari (1920) di Robert Wiene […]
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