Durante la Seconda Guerra Mondiale, in particolare durante l’invasione subita da parte del Giappone, la produzione cinematografia cinese era stata letteralmente occupata dall’invasore nipponico, studios compresi. Intorno al 1945, alla fine del secondo conflitto mondiale, nasce il primo teatro di posa partigiano, tirato su con strumenti di fortuna, che riesce a documentare la maggior parte dell’avanzata di Mao Tse-Kung, padre della Rivoluzione Cinese.

Le acque della piena di primavera scorrono verso est (1947)
Il secondo episodio del dittico horror politico contro il Giappone esce in questo decennio, Canto di mezzanotte (1943) sempre con la regia di Ma-Xu Weibang. Nel 1947 esce forse il miglior film cinese realizzato sotto l’occupazione giapponese, Le acque della piena di primavera scorrono verso est di Cai Chusheng e Zheng Junli.

Norman Mc Laren
Incaricato dall’UNESCO nel 1948, il regista canadese d’animazione Norman McLaren insegna in questo paese l’educazione ai metodi audiovisivi in una scuola vicino la metropoli di Hong Kong, a Peh-Pei, dove vi rimane fino alla fine del decennio.

Qiao (1949) di Wang Bin
Fino alla Rivoluzione del 1949 il paese ha comunque subito una forte pressione distributiva statunitense (in special modo hollywoodiana) anche se la sua cinematografia nazionale è riuscita a conservare un solido legame con il teatro nazionale [1]. Il 2 maggio 1949 viene liberata Shanghai e nello stesso anno è proclamatala Repubblica Popolare Cinese e la prima pellicola socialista è Quiao (1949) di Wang Bin.
Figlie della Cina (1949) dei registi Ling Zifeng e Zhaio Qiang è invece un importante progetto a metà strada tra il neorealismo e il cinema sovietico.
[1] AA.VV. Cinema ungherese ieri e oggi. Capone editore. pg. 14